Sferra un pugno al professore che lo aveva rimproverato

Chivasso, sferra un pugno al professore che lo aveva rimproverato


Di Van Anh Phan

Lunedì 8 aprile un professore della succursale chivassese dell’istituto professionale per l’agricoltura Carlo Ubertini di Caluso aveva convocato i genitori di uno studente di prima per parlare dell’aggressività del ragazzo. Rimproverato dal professore, il 15enne, che pratica kickboxing, gli ha sferrato un pugno in pieno volto sotto gli occhi di mamma e papà. Il professore, 25enne insegnante di sostegno originario di un paese in provincia di Napoli, barcollando è andato a sbattere contro lo stipite di una porta e poi è caduto per terra. I genitori sono intervenuti per bloccare il figlio, mentre l’insegnante è stato soccorso da alcuni colleghi. Portato in pronto soccorso all’ospedale di Chivasso, è stato poi dimesso con una prognosi di quindici giorni.

Il preside, Rinaldo Merlone, è sconcertato per la vicenda e dice che in 23 anni da dirigente scolastico non aveva mai vissuto una situazione del genere. La vicenda è stata anche denunciata ai carabinieri, che hanno ascoltato alcuni testimoni.

Oggi si riunirà il consiglio d’istituto che deciderà probabilmente per una lunga sospensione dello studente.






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Fonte: quotidianopiemontese.it
Link consultato il 10 Aprile 2019: link

Bambino delle elementari picchia due maestre e le manda al Pronto soccorso

Bambino delle elementari picchia due maestre e le manda al Pronto soccorso

L'alunno è stato sospeso per una settimana e del caso sono stati informati i carabinieri

Mantova, 28 febbraio 2019 - Prese a calci e pugni da un alunno, finiscono al Pronto soccorso. E' successo a due maestre di scuola elementare dell'hinterland mantovano ricoverate ieri all'ospedale di Mantova dopo essere state aggredite da uno scolaro.

Il bambino protagonista pare stesse litigando in modo violento con un compagno di classe e le insegnanti sarebbero intervenute per dividere i due ragazzi. Entrambe le maestre hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso dell'ospedale di Mantova. Il minore coinvolto, invece, è stato sospeso per una settimana. Del caso si occupano i carabinieri. (fonte AGI)





Fonte: ilgiorno.it
Link consultato il 28/02/2019: link

Docente bullizzata da studenti: chiama le forze dell’ordine

Docente bullizzata da studenti: chiama le forze dell’ordine


Un gruppo di studenti di un istituto in provincia di Belluno è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Belluno per il reato di interruzione di pubblico servizio.

I ragazzi, come riporta l’ANSA, sono stati denunciati da una docente fatta bersaglio di scherzi e altri atti. La scuola aveva tentato invano di aiutarla, ecco perché la donna ha deciso di chiamare le forze dell’ordine.

Sono stati individuati una decina di ragazzi, tutti sedicenni, e sono stati avviati accertamenti, sono state anche comminate delle sospensioni da parte della scuola.

A generare l’inchiesta è stata, la scorsa primavera, la richiesta di aiuto giunta alla locale stazione dei carabinieri da parte di una insegnante fatta bersaglio di scherzi e altri eccessi dai quali la scuola aveva cercato, in precedenza ma invano, di proteggerla.

I presunti responsabili individuati dalle forze dell’ordine sono una decina, tutti intorno ai 16 anni di età.

I giovani sono stati interrogati dal magistrato pochi giorni prima di Natale. L’insegnante è stata nel frattempo trasferita ad un altro istituto.







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Fonte: orizzontescuola.it
Link consultato il 4 Gen 2019: link

Mette una nota all'alunno: la mamma aggredisce la maestra

Mette una nota all'alunno: la mamma aggredisce la maestra che si sente male


Attimi di tensione, ieri pomeriggio intorno alle 17, a Pont Canavese, di fronte alla scuola primaria. Una mamma ha aggredito verbalmente una maestra, rea di aver comminato al figlio una nota disciplinare sul diario. E' intervenuto il 118

PONT CANAVESE - Mette una nota allalunno: la mamma aggredisce la maestra che si sente male
Attimi di tensione, ieri pomeriggio intorno alle 17, a Pont Canavese, di fronte alla scuola primaria. Una mamma ha aggredito verbalmente una maestra, rea di aver comminato al figlio una nota disciplinare sul diario. La maestra, evidentemente colpita dalle parole della donna, si è anche sentita male ed ha chiamato il 118. E' intervenuta un'equipe medica della croce rossa, giunta sul posto con un'ambulanza. Niente di grave, ovviamente: l'insegnante ha accusato solo un lieve malore forse spaventata dall'atteggiamento della mamma.

Sull'episodio sono in corso gli accertamenti della scuola. Pare che i rapporti tra insegnante e famiglia non fossero idilliaci già da qualche settimana. Un po' per problemi disciplinari del bambino, che frequenta la scuola primaria del paese, un po' perchè la maestra non aveva ancora incontrato di persona la famiglia dell'alunno. Circostanza che, forse, ha ulteriormente acceso gli animi. Fatto sta che ieri la mamma ha voluto vederci chiaro e nel tardo pomeriggio si è presentata davanti ai cancelli della scuola.

Non essendo orario di ricevimento, la maestra non ha accolto la mamma che, per tutta risposta, avrebbe perso le staffe. All'uscita, come detto, l'aggressione verbale e il successivo malore dell'insegnante.





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Fonte: quotidianocanavese.it
Link consultato il 21 novembre 2018: link

Violenza nelle scuole della Sardegna: insegnante aggredita da alunni

Violenza nelle scuole della Sardegna: insegnante aggredita da alunni

Di Marco Della Corte

Registrato in Sardegna, un gravissimo episodio di violenza all’interno di una scuola. Colpevoli degli studenti del primo anno. Presso un istituto professionale una docente di scienze è stata infatti bersagliata dai suoi alunni, tramite un continuo lancio di oggetti.

Sardegna, il caso della prof aggredita

Una mattinata da dimenticare per un insegnante di scienze di un istituto professionale di Carbonia. La docente è stata oggetto di lancio di oggetti da parte di alcuni studenti che avevano pianificato la violenza ai suoi danni. Tutto è iniziato con l’abbassamento di tapparelle ed il consecutivo spegnimento della luce all’interno dell’aula da parte degli stessi alunni.

Subito dopo c’è stato il lancio di oggetti e materiali scolastici sulla prof indifesa su cui sono state messe anche la mani addosso. La prof è stata infatti spintonata contro la porta d’ingresso dell’aula. Gli autori dell’imperdonabile attacco sono tutti minorenni tra i 13 e i 14 anni. Prendendo coraggio, la docente ha deciso di denunciare l’aggressione subita agli inquirenti. Subito sono stati avviati gli opportuni accertamenti.

Gli episodi di violenza non si fermano qui

A Senorbì (alle porte di Cagliari) un diverbio tra ragazzini ha rischiato di trasformarsi in una tragedia irreparabile. Durante l’ora di palestra uno studente di 16 anni ha pugnalato alle spalle un compagno di un anno più giovane. Oggetto contundente è stato un coltello a serramanico. Il ragazzino è stato fortunatamente curato dal personale del 118, per poi essere condotto all’ospedale di Businco per i dovuti accertamenti. Il giovanissimo è stato dimesso, con una prognosi di 20 giorni da parte dei medici. Di conseguenza è scattato automaticamente il reato di lesioni gravi.

Convocato un incontro sul tema

Romilda Tafuri, prefetto di Cagliari, ha deciso di tenere prossimamente una riunione per discutere degli episodi di violenza, disagio e intolleranza giovanile presso gli istituti del Sud Sardegna.
Durante l’incontro saranno presenti i vertici delle forze dell’ordine, dell’autorità giudiziaria minorile e delle istituzioni scolastiche, per parlare di eventuali interventi.





Fonte: scuolainforma.it
Link consultato il 10 Novembre 2018: link

Vimercate, al Floriani studenti lanciano una sedia contro la prof: ferita a una spalla

Vimercate, al Floriani studenti lanciano una sedia contro la prof: ferita a una spalla


L’«agguato» in aula, qualcuno ha spento la luce. La docente di 56 anni si è fatta curare al pronto soccorso ed è stata dimessa con qualche giorno di prognosi, poi si è presentata ai carabinieri e ha sporto denuncia

di Federico Berni

Il buio in classe, all’improvviso. Le tapparelle vengono abbassate, le luci si spengono. Pochi secondi e in aula si scatena un lancio di oggetti. Parte di tutto, sedie comprese. Una di queste colpisce violentemente alla spalla la professoressa di italiano e storia, che in quel momento è girata verso l’uscita e non vede gli autori.

La docente finisce in ospedale: per la 56enne cinque giorni di prognosi, oltre allo choc. Increduli anche gli altri professori che insegnano all’istituto superiore «Floriani» di Vimercate, in provincia di Monza. Una scuola professionale (con una sezione di liceo distaccata) dove spesso si verificano episodi turbolenti (nel 2013 venne colpito un docente con un pugno), e dove gli insegnanti si sforzano ogni giorno di trasmettere ai giovani il rispetto delle regole.

I carabinieri hanno subito avviato le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti e individuare i bulli responsabili. Bisognerà chiarire innanzitutto se si è trattato di una rappresaglia mirata contro la professoressa, o se quest’ultima sia rimasta vittima di un pesante gioco tra gli stessi ragazzi del terzo anno del corso a indirizzo industriale (età media 17 anni). Stando a quanto ricostruito, l’insegnante, alla fine della prima ora, si stava avviando verso l’uscita, dando le spalle agli studenti. Dopo che nella stanza è calato il buio, sono cominciati a volare sedie e altri oggetti.

L’insegnante, incredula e dolente, si è subito sfogata con alcune colleghe. «Non ci credo questo è davvero troppo», sarebbero state le uniche parole che è riuscita a pronunciare. È stata accompagnata al pronto soccorso di Vimercate e, di seguito, alla stazione dei carabinieri per presentare la denuncia. Il preside Daniele Zangheri, dopo la comunicazione alla Procura per i minori, è andato in aula per un faccia a faccia con gli studenti. Ma il nome degli autori della «bravata» non è venuto fuori: nessuno si è fatto avanti. «Inutile nasconderci, spesso ci confrontiamo con situazioni difficili, ma un episodio così grave, da quando ho preso incarico qui tre anni fa, non era mai successo», ha sottolineato il dirigente scolastico.

«Ho sentito la collega ed era incredula, molto provata, è un atto grave. Ho tentato di farlo capire ai ragazzi: ci sforziamo ogni giorno per far comprendere l’importanza di certi valori». L’episodio ha suscitato anche la reazione dell’assessore regionale lombardo all’Istruzione Melania Rizzoli, che ha parlato di «gesto di violenza inaudita e inqualificabile, non solo per l’aggressione, ma anche per la modalità in cui è stato perpetrato». Il deputato leghista Massimiliano Capitanio (brianzolo) ha voluto ricordare il progetto di legge per «reintrodurre l’educazione civica obbligatoria nelle scuole».

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Fonte: milano.corriere.it
Link consultato il 30 ottobre 2018: link

Vicenza, bullismo in classe: prof minacciato. Aperta un’inchiesta

Vicenza, bullismo in classe: prof minacciato. Aperta un’inchiesta


La scena è stata filmata con un telefonino da un compagno di classe e poi diffuso
di Andrea Alba

VICENZA Il bullo, un ragazzino di prima superiore, minaccia ripetutamente il docente in cattedra, lo costringe ad alzarsi e ad andare in una angolo. E il professore tenta prima di difendersi mettendo una cartellina tra sé e lo studente, poi scappa dall’aula mentre tutta la classe urla «bloccatelo». È accaduto in una scuola superiore del Vicentino, sul caso ha aperto un’indagine la procura dei minori di Venezia. Un altro grave episodio di bullismo in Veneto, dove nell’ultimo anno scolastico le violenze verso i professori non sono certo mancate. Il filmato vicentino è stato fatto una mattina dello scorso anno scolastico da un altro quindicenne, compagno del «bullo», in un istituto tecnico professionale della provincia.


Le riprese con il telefonino


Il video, agli atti dell’inchiesta, inquadra l’aggressore che si dirige minaccioso verso la cattedra, insultando il professore. Questi, spaventato dal tono e dalle parole, si alza in piedi, poi viene costretto ad andare in un angolo dell’aula. Alla fine con la sua borsa in mano tenta di uscire, mentre il quindicenne prova ad impedirglielo, aizzato da alcuni compagni che urlano in sottofondo, «non lasciatelo scappare». Di cellulare in cellulare le immagini sono passate dai ragazzi agli altri docenti. È stato lo stesso professore aggredito, però, a dare il via all’indagine della procura veneziana: qualche tempo dopo l’episodio si è recato in questura a Vicenza e ha fatto denuncia alla polizia. Gli investigatori hanno fatto le verifiche del caso, anzitutto sentendo i colleghi docenti. Quando hanno ritenuto di avere sufficienti elementi hanno trasmesso tutto alla procura dei minori.


Aperta un’inchiesta


L’indagine ipotizza i reati di violenza privata e interruzione di pubblico servizio; oltre a quella del bullo sarebbe al vaglio la posizione di un altro quindicenne, compagno del primo. Nei confronti del giovane responsabile la scuola avrebbe già preso pesanti provvedimenti disciplinari. Le aggressioni verso docenti di cui si ha notizia, nell’ultimo anno, in Italia sono state 36 e di queste 5 si sono verificate in Veneto. Fra i casi più gravi c’è quello dei ceffoni ad un insegnante di una scuola media di Paese (Treviso), aggredito dal padre e dal fratello di un ragazzino che aveva raccontato il falso, cioè che il professore gli aveva messo le mani addosso: il docente poi aveva scritto all’allora ministro Valeria Fedeli, segnalando come il ragazzo che aveva mentito non fosse nemmeno stato sospeso. Ma non mancano altri esempi: una professoressa a Selvazzano a giugno è stata colpita con uno schiaffo dalla madre di un alunno a cui aveva dato un 4. E nel Feltrino ad aprile una docente è arrivata addirittura a chiamare i carabinieri, per una classe ingestibile.

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Fonte: corrieredelveneto.corriere.it
Link consultato il 29 Set 2018: link

Bocciano il figlio, genitori aggrediscono prof a Roma

Bocciano il figlio, genitori aggrediscono prof a Roma


Ennesima aggressione da parte dei genitori di un alunno ai professori. Stavolta è accaduto a Roma, all'Itis Di Vittorio Lattanzio di via Teano. Sul posto è intervenuta la polizia. Tra il personale scolastico sono stati due i feriti, trasportati in codice giallo in ospedale.

I fatti risalgano a un paio di giorni fa, ma la notizia è rimbalzata in rete dopo il post pubblicato su Fb da una donna che, affermando di essere la mamma del docente ferito di appena 23 anni, raccontava l'aggressione spiegando che "la 'colpa' del docente è stata quella di essere presente nel momento in cui veniva comunicato ai genitori la non promozione del figlio ...insulti minacce ai docenti e al dirigente scolastico".

"Il docente in questione ha soli 23 anni è al suo primo anno di insegnamento ... ed è mio figlio - si legge poi nel post - Questa è l'Italia? Chi tutelerà i docenti che sono i formatori della società di domani? Quale futuro ci attende?".

Fonte: adnkronos.com
Link consultato il 14/06/2018: link

Mamma prende a schiaffi la prof d'inglese per un brutto voto al figlio

Mamma prende a schiaffi la prof d'inglese per un brutto voto al figlio


di Marina Lucchini

Ieri mattina, alla fine delle lezioni, una mamma di un alunno delle scuole medie Albinoni di Caselle di Selvazzano ha preso a schiaffi l'insegnante sessantenne di inglese.

La donna lamentava che il figlio avesse preso ingiustamente un brutto voto nella sua materia, così si è scagliata contro la professoressa, che non ha ammorbidito la sua posizione nonostante l'atteggiamento intimidatorio, ribadendo che il ragazzino aveva meritato l'insufficienza. Così la mamma l'ha schiaffeggiata davanti ad altri insegnanti, facendole sanguinare un labbro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.



Fonte: www.ilmessaggero.it - Venerdì 8 Giugno 2018
Link consultato il 08/06/2018

Pestata dalla mamma di uno studente per avergli dato 4

Pestata dalla mamma di uno studente per avergli dato 4. La prof: “Ho paura di tornare a scuola”

Presa a pugni da una mamma

Ha paura di fare ritorno nella scuola dove insegna Francesca Redaelli, 60enne e insegnante di ruolo dal 1987, dal 2003 professoressa di inglese alla scuola media Albinoni di Caselle di Selvazzano, provincia di Padova. La professoressa è stata suo malgrado al centro di un gravissimo atto di cronaca: qualche giorno fa è stata centrata da un pugno da parte di una madre di uno studente al quale aveva dato 4 nel compito.

La donna ha subito la frattura del setto nasale e un edema bilaterale esterno, secondo il referto. Adesso, che è ora di fare ritorno a scuola dopo la brutta esperienza, la professoressa non nasconde il suo timore.

“Negli ultimi anni è cambiato l’atteggiamento delle famiglie, ma la scuola non può sopperire alle mancanze dei genitori. Siamo arrivati al punto che in alcuni casi evitiamo di ricevere le mamme o i papà da soli, ma siamo affiancati da un collega perché c’è il rischio che venga travisato quel che diciamo” dice l’insegnante. “Io non credo di aver sbagliato, sono una insegnante che vuole trasmettere ai suoi alunni il senso del dovere e dell’impegno per ottenere i risultati. Io dico sempre ai miei studenti che prima sono figli e poi alunni, e che le cose funzionano bene se c’è collaborazione fra scuola e famiglia”.





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Fonte: interagisco.net
Link consultato il 1 Giugno 2018: link

Rimproverato, alunno dà un pugno al prof

Rimproverato, alunno dà un pugno al prof

Avellino, insegnante in ospedale con frattura setto nasale

(ANSA)- AVELLINO, 9 MAG - Per essere stato rimproverato dall'insegnante, ha reagito colpendolo con un pugno in pieno volto. E' accaduto stamattina poco dopo le 8:00 nel cortile dell'Itis "Guido Dorso" di Avellino. Il 18enne, prima di entrare in aula per le lezioni, a bordo del suo scooter si faceva protagonista di pericolose evoluzioni nel cortile della scuola mettendo a repentaglio anche la sicurezza degli altri studenti.
L'insegnante, un 46enne di Avellino, lo ha richiamato. E' finito in ospedale con la frattura del setto nasale. Lo studente è stato identificato dalla polizia. Nei suoi confronti si attendono a breve misure disciplinari. Il docente sta valutando se sporgere denuncia.





Fonte: www.ansa.it - 09/05/2018
Link consultato il 09/05/2018: link

Punta la pistola giocattolo in testa al prof: 17enne sospeso

Punta la pistola giocattolo in testa al prof: 17enne sospeso


Davanti a tutta la classe avrebbe intimato al suo professore, reo di averlo ripreso per la sua indisciplina, di alzare le mani, e lo avrebbe fatto puntandogli una pistola alla testa. Dopo, però, avrebbe detto all'insegnante che la pistola era un giocattolo e che si trattava di uno scherzo.

Ma la bravata è costata cara a uno studente 17enne di un istituto superiore della provincia di Pisa, che è stato sospeso e indagato per violenza privata continuata, minacce e ingiuria. Il presunto atto di bullismo risalirebbe al gennaio scorso, come riportato oggi da «La Nazione».

Sui fatti la Procura presso il Tribunale dei minori di Firenze ha aperto un fascicolo e ha affidato l'indagine alla polizia. Il 10 aprile scorso, a Lucca, in una classe dell'istituto tecnico commerciale «Francesco Carrara», alcuni studenti 15enni hanno pubblicato in rete il video in cui insultavano e minacciavano il loro professore di italiano e storia.

Cinque ragazzi sono stati indagati: per tre di loro è scattata anche una sospensione a scuola tale da provocarne la bocciatura automatica, mentre per gli atri due la sospensione è stata più lieve.





Fonte: www.leggo.it
Sabato 28 Aprile 2018
Link consultato il 28/04/2018: link

Palermo, prof ipovedente rimprovera la figlia e il padre lo picchia: sospetta emorragia cerebrale

Palermo, prof. rimprovera la figlia e il padre lo picchia.

Un professore ipovedente di 50 anni è stato picchiato a pugni in facciae ferito gravemente a scuola, nell'istituto comprensivo Abba Alighieri, a Palermo: l'aggressione è avvenuta ieri, ad opera del padre di una studentessa di terza media. Secondo una prima ricostruzione, l'alunna avrebbe raccontato al papà, all'uscita della scuola, che il docente l'aveva picchiata: l'uomo avrebbe così aggredito il docente con un pugno al volto, provocandogli un'emorragia cerebrale. Solo stamane i medici hanno sciolto la prognosi. Sull'aggressione indaga la polizia.

"MI HA PICCHIATA", MA NON ERA VERO
Secondo quanto hanno ricostruito gli agenti, il professore durante le ore di lezione aveva ripreso l'alunna: il genitore si è avventato sul docente e senza farlo parlare gli ha sferrato un pugno in faccia che lo ha fatto stramazzare per terra. Solo dopo l'intervento di altri insegnanti e genitori la situazione sarebbe tornata sotto controllo e l'aggressore si sarebbe scusato per il proprio comportamento. Anche perchè la figlia, frattanto, avrebbe rettificato il suo racconto ammettendo di non essere stata picchiata dall'insegnante ma solo allontanata dall'aula.

IL PROFESSORE SOTTO CHOC
Il professore, visibilmente sotto choc, è stato trasportato all'ospedale Civico dove i medici lo hanno sottoposto a una Tac che ha evidenziato un'emorragia cerebrale, oltre a una frattura allo zigomo. Solo questa mattina i medici hanno sciolto la prognosi, giudicando il paziente guaribile in 25 giorni. L'aggressione è stata segnalata agli agenti della Squadra Mobile che, referto in mano, stanno procedendo nei confronti del genitore violento.



Fonte: www.leggo.it -  06 Aprile 2018
Link consultato il 06/04/2018

Professoressa legata alla sedia con lo scotch e presa a calci dagli studenti.


Bullismo a scuola: professoressa legata e presa a calci. Classe delle superiori sospesa per un mese.

L’episodio ripreso con i cellulari e postato su Instagram

di Antonella Mariotti

Alessandria. L’episodio è accaduto più di un mese fa, per tutelare la docente che non ha sporto denuncia non scriveremo di quale scuola si tratta, ma i fatti sono gravi anche se alcuni insegnanti e il preside tendono a parlare solo di un «episodio isolato e non di una tendenza». La professoressa ha difficoltà motorie e un fisico fragile: durante una lezione i ragazzini di una prima superiore l’hanno legata alla sedia della cattedra e presa di mira a calci. Alcuni di loro, quelli che non partecipavano riprendevano con i cellulari.

Il video è stato poi postato su Instagram e ha girato per gli smartphone di parecchi ragazzini. Ed è così che in città sono in molti ad aver visto quelle immagini, seppur eliminate in fretta, di quell’aggressione vigliacca a chi non poteva difendersi. La punizione per i ragazzini è stata di un mese di sospensione con l’obbligo di frequenza in aggiunta la pulizia dei cestini delle altre aule durante l’intervallo. «Una punizione per nulla esemplare, e un messaggio sbagliato agli studenti che rispettano la scuola e gli insegnanti» hanno detto altri docenti che avrebbero voluto «pene» più severe.







www.lascuolaviolenta.blogspot.it
Fonte: www.lastampa.it 28/03/2018
Link consultato il 28/03/2018


Studente 15enne prende a testate il professore e gli rompe il naso

Studente 15enne prende a testate il professore e gli rompe il naso

E' successo venerdì mattina all'interno di un istituto scolastico della città: l'insegnante è stato trasportato all'ospedale ed ha 15 giorni di prognosi

Un grave episodio di violenza si è verificato nei giorni scorsi all'interno di un istituto scolastico della città. Un giovane studente minorenne ha aggredito il suo professore, poco dopo che era stato fatto uscire dalla classe poichè aveva iniziato a provocare l'insegnante e a disturbare. L'episodio si è verificato venerdì mattina durante le lezioni: il professore si sarebbe avvicinato al ragazzo di 15 anni per comunicargli che avrebbe dovuto frequentare un corso. Oltre a questo il giovane, in passato, aveva già avuto alcuni problemi con i professori. Il 15enne si è innervosito e, quando ha iniziato a provocare lo stesso professore, è stato fatto uscire dalla classe. A quel punto prima ha minacciato l'educatore e poi gli ha sferrato una testata, provocandoli la rottura del naso. Sul posto sono arrivati gli operatori del 118 che hanno trasportato l'insegnante al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore di Parma. I medici hanno stabilito 15 giorni di prognosi per il professore.





Fonte: www.parmatoday.it - 25/03/2018
Link consultato il 25/03/2018

Colpisce con un pugno la maestra del figlio: denunciato dai carabinieri

Colpisce con un pugno la maestra del figlio: denunciato dai carabinieri


M.B., collaboratore scolastico di 43 anni, ha colpito l'insegnante che si era lamentata delle tante assenze del bambino che frequenta l'istituto comprensivo Ignazio Florio
21 marzo 2018
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Palermo, colpisce con un pugno la maestra del figlio: denunciato dai carabinieri
Un collaboratore scolastico, M.B., 43 anni, è stato denunciato dai carabinieri per avere aggredito la maestra del figlio di 10 anni, che frequenta l'istituto comprensivo Ignazio Florio a Palermo. La donna è stata colpita al volto con un pugno e minacciata di morte dopo che si era lamentata con l'uomo per le ripetute assenze del bambino. L'insegnante è stata portata in ospedale. La prognosi è di sei giorni.

M.B. è un precario che lavora in un plesso scolastico e avrebbe lavorato nello stesso istituto comprensivo Ignazio Florio di via Astorino. L'uomo aveva chiesto un permesso per far uscire il figlio prima dell'orario di fine lezioni. L'insegnante ha fatto presente che l'andamento scolastico dell'alunno poteva essere inficiato dalle tante assenze accumulate. E' nata una discussione, e M.B., che ha già a suo carico diverse denunce per rissa e percosse, ha aggredito la maestra. La donna è stata medicata al pronto soccorso di Villa Sofia.

M.B., nel giugno scorso, era stato denunciato perché aveva lasciato il bambino solo in auto mentre giocava con le slot machine. "Il collaboratore scolastico - dice la dirigente dell'istituto comprensivo Ignazio Florio, Lucia Lo Cicero - ha lavorato per anni in questo plesso scolastico. Negli ultimi tempi era molto preoccupato per i suoi cinque figli. Erano in corso delle pratiche per valutare le condizioni in cui vivevano i suoi figli. So che è seguito dai servizi sociali. L'esortazione dell'insegnante sulle assenze del bambino ha scatenato in lui una reazione che non è giustificabile".

"Per noi - sottolinea la preside della Florio - i collaboratori scolastici sono fondamentali. Anche lui ha contribuito a migliorare le condizioni del plesso che rappresenta un punto di riferimento nella vita di tanti alunni. Purtroppo, per situazioni particolari, non riesce a controllare la rabbia che già era esplosa una prima volta con un altro collega in un'altra scuola. Quando ho saputo della lite, l'ho spostato in un altro plesso il pomeriggio. Noi educhiamo con l'esempio e dobbiamo garantire la massima serenità ai nostri alunni. Chi sbaglia e non rispetta queste regole deve essere allontanato. Lui aveva chiesto il trasferimento ad altra struttura".

Quanto successo ieri per la dirigente scolastica è stato un grande dolore: "I miei insegnanti sono molto preparati - dice Lucia Lo Cicero - e seguono tanti ragazzi difficili con situazioni alle spalle non semplici. Eppure affrontano questo lavoro con passione. Le condizioni dell'insegnante per fortuna non sono gravi. Il pugno in faccia non le ha provocato fratture. Mi ha detto che presto tornerà in servizio. L'insegnante anche in questa occasione ha dimostrato molta preparazione e soprattutto tanta umanità".




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Fonte: La Repubblica
Link consultato il 21/03/2018

Mamma picchia la maestra della figlia di 4 anni: colpevole di averla corretta in un compito

Mamma picchia la maestra della figlia di 4 anni: colpevole di averla corretta in un compito


Colpevole di aver corretto una bambina di quattro anni in un’esercitazione di ortografia, un’insegnante di scuola materna è stata aggredita dalla madre della piccola alunna in classe. È successo a Succivo, in provincia di Caserta. 

Ancora un'aggressione ad un'insegnante, questa volta in una scuola materna, l'Istituto comprensivo Edmondo De Amicis a Succivo, in provincia di Caserta. La docente, 35 anni, è stata aggredita dai genitori di una bambina di quattro anni perché "colpevole" di aver corretto in un esercizio di ortografia la piccola alunna. La prima parte della vicenda – secondo quanto riportato da il Mattino – si sarebbe svolta all'uscita della scuola, quando il padre della bambina l'ha trovata in lacrime. Alla sua domanda sul cosa fosse successo, questa avrebbe dato la colpa proprio al rimprovero della maestra che, raggiunta dal genitore, è stata insultata davanti ad alunni e genitori.

Tornato a casa l'uomo, non contento dello show poco edificante di poco prima, ha raccontato tutto alla moglie che è tornata alla scuola in cerca della maestra. Quando l'ha trovata non ha esitato ad aggredirla come una furia sbattendola più volte contro un muro dentro l'aula e facendole battere la testa. Solo l'intervento di terze persone ha messo fine all'aggressione e la donna è stata medicata sul posto dal personale del 118. In serata l'insegnante, con un forte mal di testa, si è recata al pronto soccorso dell'ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa per un controllo.

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Fonte: https://napoli.fanpage.it/ - 21 febbraio 2018
Link consultato il 21/02/2018: Link 

Cesena, in una scuola media un ragazzino dà un pugno in faccia alla prof

Cesena, in una scuola media un ragazzino dà un pugno in faccia alla prof


Lʼinsegnante era intervenuta per cercare di calmarlo dopo che da due ore disturbava le lezioni. Senza motivo lʼaggressione dellʼallievo, che era già stato segnalato dai genitori dei compagni

Un ragazzino di una scuola media ha sferrato un pugno in faccia alla professoressa senza motivo, ferendola al naso. E' accaduto in un istituto nella Valle del Savio, Appennino di Forlì-Cesena, dove l'insegnante era intervenuta per cercare di calmare l'alunno, che disturbava le lezioni in classe giocando a fare lo spadaccino con un cacciavite in mano. Già in passato il ragazzino aveva avuto comportamenti simili, ma senza mai arrivare a tanto.

La vicenda, che risale a una settimana fa, viene raccontata sul "Resto del Carlino". Il ragazzino stava creando problemi in classe con i suoi giochi da un paio d'ore quando è stata chiamata quell'insegnante, perché in passato era riuscita a gestire quell'allievo un po' troppo vivace. Ma questa volta il ragazzo l'ha aggredita con un pugno senza nessun motivo. Per la donna una prognosi di cinque giorni.

In passato i genitori dei compagni di quell'allievo avevano già segnalato alla scuola, sia formalmente sia informalmente, che quel ragazzino aveva strani atteggiamenti.






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Fonte: tgcom24.mediaset.it - 17 febbraio 2018
Link consultato il 17/02/2018: link

Rimprovera alunno che usa il cellulare: docente ferita

Sondrio, rimprovera alunno che usa il cellulare: docente ferita

di Martina Gaudino

Ancora un'aggressione ai danni di una docente. Questa volta protagonista è una insegnante della scuola media Ligari di Sondrio. La prof stava spiegando quando ha richiamato all'attenzione uno studente che stava giocando lo smartphone nel bel mezzo della lezione.
Il ragazzino non ci ha pensato due volte. Dopo essere stato sgridato, si legge sul Giornale di Sondrio, ha preso un aggetto e gliel'ha lanciato contro, ferendola. L'insegnante, sconvolta per l'accaduto, è stata portata al pronto soccorso dove ha ricevuto le cure degli operatori sanitari.
Il fatto accaduto ad inizio di questa settimana, sarebbe emerso soltanto oggi.




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Fonte: www.oggiscuola.com
Link consultato il 17/02/2018

Emergenza scuola violenta, non è (più) un Paese per insegnanti

Emergenza scuola violenta, non è (più) un Paese per insegnanti

Docenti aggrediti da genitori e alunni: molteplici gravi episodi. La delegittimazione del mestiere è lo specchio di un Paese fragile e confuso

di Caterina Mangia

C’era una volta la “corresponsabilità educativa”. Espressione complicata per indicare un’azione semplice: quando un bambino o ragazzo, tornato da scuola, riportava il rimprovero di un’insegnante, veniva doppiamente e coerentemente redarguito dai genitori.
Adesso si assiste a un processo di rovesciamento: invece di educare i propri figli, sempre più padri e madri arrivano ad ammonire, se non addirittura a picchiare e malmenare, gli stessi  formatori. Ciò avviene nei casi “migliori”: nei “peggiori”, gli alunni si fanno “giustizia da soli”. Insomma, l’Italia non è più un Paese per insegnanti, il cui mestiere viene progressivamente delegittimato, fino a diventare pericoloso.
Numerosi casi di cronaca mostrano che sempre più spesso, a essere “corretto” non è il comportamento del giovane, bisognoso di regole da apprendere, ma quello dell’istitutore scolastico: negli ultimi mesi sono stati molteplici i gravi episodi che hanno coinvolto la comunità educante. Ieri un’insegnante della provincia di Piacenza è stata aggredita nientemeno che da uno studente di prima media, finendo al pronto soccorso per ripetuti colpi a un braccio.
Pochi giorni fa, il padre di un alunno della scuola secondaria di I grado “Murialdo” di Foggia ha irrotto nell’istituto, e senza chiedere spiegazioni o chiarimenti, ha preso a pugni sul volto, sull’addome e sulla testa il vicepreside, Pasquale Diana, finito in ospedale con una prognosi di 30 giorni. Il motivo dell’aggressione? Secondo l’Istituto scolastico, il docente si era “permesso” di rimproverare il ragazzo perché spingeva le compagne di classe. Ancora più grave il caso della professoressa Franca Di Blasio, insegnante a Santa Maria a Vico, nel casertano, che è stata sfregiata al volto con un coltello da uno studente 17enne per avergli messo una nota sul registro.
Il 2018 è stato “inaugurato” dall’aggressione, in una scuola media di Avola, a un docente di educazione fisica da parte di una coppia di genitori di 47 e 33 anni: l’insegnante, a cui è stata rotta una costola, è stato picchiato perché “reo” di aver rimproverato il figlio dodicenne.
Lungi dall’essere rispettati come espressione di un’istituzione formativa e autorevole, i docenti sono sempre più contestati, vilipesi, umiliati, picchiati: gli episodi non si limitano alla cronaca locale, ma sono carichi di un importante significato etico.
Il genitore che picchia l’insegnante, l’alunno che aggredisce il docente sono lo specchio di un Paese fragile  e confuso, che non accetta più regole e figure autorevoli, in cui l’accondiscendenza sembra essere l’unico modo accettato di interagire con i giovani.
Un Paese sofferente e chiuso in se stesso, che – non a caso -, manifesta sfiducia nelle istituzioni e lontananza dalla politica, rovesciando le gerarchie sociali in modo dannoso per se stesso e, soprattutto, per le nuove generazioni.

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Fonte: lametasociale.it - 15 febbraio 2018
Link consultato il 15/02/2018: link

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